Un fiorista “compra fiori… Ma vende emozioni!” I triestini ben lo sanno, e da sempre accompagnano ogni loro augurio con dei fiori.
Donare e ricevere dei fiori permette di scambiarsi emozioni senza dire una parola.
In un’era dove la comunicazione verbale domina, fermarsi a guardare un fiore o prendersi cura di una pianta è un occasione per rilassarsi, connettersi con se stessi.
I fiori preferiti dai triestini
In trentacinque anni di lavoro ho ben potuto conoscere i gusti della mia clientela.
- Le piante più amate sono i ciclamini e le primule,richiamano le fioriture spontanee che ammiriamo passeggiando nei boschi dell’altipiano Carsico che incornicia la Nostra città.
- La regina dei fiori per i miei clienti? Senz’altro la margherita nella sua variante della gerbera, ci ricorda il primo fiore che abbiamo disegnato.
- Le Nostre radici mitteleuropee ci portano a prediligere la forma classica del “Biedermeier”: mazzolino raccolto, di forma semisferica.
Con un fiore si può dire, mi dispiace o ti voglio bene; si può dire grazie o buon compleanno; augurare una carriera brillante, esprimere le proprie congratulazioni; con un fiore si può fare pace o anche dirsi addio; con un fiore si può dire praticamente tutto senza bisogno di parlare. Nonostante le mode cambino, l’omaggio floreale resta sempre attuale, e sempre più i giovani scoprono il mondo dei fiori per esprimere i propri sentimenti.
Elena Tazzari